Vita professionale

E poi il lavoro. Prima all’Università di Torino in Pediatria dopo la laurea in Medicina, poi per tre anni a Londra all’Hammersmith Hospital presso la MRC Leukaemia Unit, poi nuovamente a Torino in Patologia Medica, poi con la famiglia in sabbatico per un anno a New York al Memorial Sloan-Kettering Cancer Center e infine a Roma in Ematologia all’Università ‘Sapienza’. Il tutto inframmezzato da tantissimi viaggi per lavoro, che hanno ulteriormente amplificato il piacere della conoscenza del mondo e di culture diverse. Un ricordo per tutti, l’invito ad andare in Cina nei primi anni ’80 a tenere una serie di conferenze. Non facile da organizzare in quegli anni, ma nel 1985 sono riuscito ad andare, con Rita, poco dopo il nostro matrimonio. Un mese in Cina nel 1985, ospiti di persone squisite, visitando diverse regioni di quell’immenso paese è stata un’esperienza unica ed indimenticabile professionalmente e fotograficamente (e che poi si è tradotta nel libro: China 1985), probabilmente non fattibile in quegli anni se non attraverso un’opportunità materializzatasi attraverso il lavoro.
E così è continuato negli anni. Il lavoro mi ha portato praticamente in tutto il mondo: in molti paesi del Sud America, in Nord America innumerevoli volte, Canada, Cina più volte dopo il 1985, Giappone, Taiwan, ovunque in Europa, compresi i paesi dell’est Europa, paesi Baltici, Russia, Medio Oriente, Israele, Golfo Persico, Iran, Sud Africa, Egitto, India, Sri Lanka, Turchia, Armenia… Molto anche in virtù dei miei diversi ruoli all’interno della European Hematology Association (EHA) – da Presidente, a Chairman dell’Education Committee e della Outreach Unit. Negli anni abbiamo firmato diversi MOU (Memorandum of Understanding) con molti paesi: Giappone, India, Cina, Taiwan, Russia, Turchia… Ulteriori opportunità di viaggiare e conoscere luoghi e persone.
Tramite l’Istituto a Roma abbiamo sviluppato stretti rapporti di lavoro e formazione con l’Iraq e il Kurdistan, paesi che ad oggi non ho visitato ma con cui siamo in contatto da anni.
È innegabile come la vita professionale possa diventare una opportunità al di là del lavoro stesso. Porto sempre con me una piccolo macchina fotografica tascabile per ricordare luoghi e persone.